Il mal di schiena, o più scientificamente dolore cervico-dorso-lombare, è una sensazione di dolore sentita a livello della schiena che può provenire dai muscoli, nervi, ossa, superfici articolari o da altre strutture nella colonna vertebrale.

Rappresenta la prima causa di assenza dal lavoro e colpisce nel mondo milioni di persone.

Il dolore può essere intermittente o costante, focalizzato in un posto o essere riferito o irradiarsi ad altre aree.

Ora analizzeremo prima i diversi tipi di dolore, per poi spiegarne le cause principali ed arrivare alla descrizione delle ernie (tutto molto velocemente, il resto lo potrai trovare scaricando gratuitamente il Report “Il mal di schiena: tutto quello che c’è da sapere”, direttamente da questo blog).

Il dolore può essere un dolore sordo, un dolore acuto, trafiggente (trafittivo) o bruciante.

Il dolore può interessare la parte bassa della colonna vertebrale subito sopra le natiche (sopra il sedere: lombalgia), principalmente lungo i fasci muscolari ancorati sulla colonna vertebrale.

Spesso si manifesta al risveglio, coi primi movimenti della colonna, o la sera alla fine della giornata lavorativa, o durante il lavoro se siamo stati troppo seduti.

Per chi svolge un lavoro prevalentemente sedentario, infatti, il dolore si manifesta tipicamente nel momento in cui ci si alza dalla sedia.

Ma per alcuni il dolore si manifesta acutamente dopo uno sforzo o un movimento incongruo, con un irrigidimento muscolare che blocca i movimenti della schiena (il classico “colpo della strega”).

In questo frangente, purchè iniziale e di dolore lieve, è possibile chiedere all’amico Fisioterapista di essere “sbloccato”.

In questo caso la fisioterapia può essere utile.

Il dolore, però, può essere sentito al collo (e può irradiare alle braccia ed alle mani, quello che i sapienti chiamano Cervicobrachialgia), nel mal di schiena cosìdetto “alto.

Alla bassa schiena (nel mal di schiena “basso” può irradiarsi alle gambe o ai piedi, quello che i sapienti chiamano lombosciatalgia), può includere altri sintomi oltre al dolore, come debolezza, sensazione di addormentamento o formicolii (i sapienti in questi casi le chiamano Parestesie, ossia “sensazioni strane”, delle “quasi sensazioni”).

Si definisce sciatalgia o lombosciatalgia il dolore associato ad una protrusione o ad una ernia (vedi più avanti cosa sono e come si sviluppano) che può localizzarsi lungo la schiena e si irradia lungo il nervo sciatico (o ischiatico), che rappresenta il nervo principale che conduce “le sensazioni” e le “volontà” (capacità motoria) lungo le gambe.

Questo passa per le radici nervose che attraversono gli spazi della colonna compresi tra L1 ed L5: cioè tra le ultime 5 vertebre del tratto Lombare della colonna (con molte differenze anatomiche, di nomenclatura e di percorso che per comodità non descriviamo).

E’ importante, quindi, distinguere l’origine del mal di schiena prima di intraprendere qualsiasi decisione terapeutica.

Il mal di schiena può essere dovuto a problemi alla colonna vertebrale (quali discopatie, scoliosi, dismetrie del bacino o degli arti inferiori, Morbo di Scheuerman o pseudo Scheuerman, schiacciamenti discali con protrusioni o ernie e problemi di sciatica), da semplici problemi muscolari, dovuti a contratture temporanee o passeggere che al massimo richiedono l’utilizzo di fisioterapie (se non passano con un anti-infiammatorio classico).

Purtroppo, molto spesso, quando vai da un fisioterapista o da uno “stregone” (non si arrabbino gli amici Fisioterapisti: se non fanno parte della categoria degli “stregoni” e lo sanno saranno lusingati da questo commento – vedi il post sulla fisioterapia) che padroneggia tecniche esotiche, e sconosciute ai più,

non ti poni mai il problema del motivo per cui vi è successo quell’inconveniente

(o almeno non viene in mente al sedicente stregone che farà di tutto per tenervi il più possibile in terapia sotto il suo giogo per guadagnare il più possibile…).

L’importanza della diagnosi si nasconde nella possibilità di effettuare un intervento mirato alla risoluzione del problema.

DOLORE RADICOLARE: COSA E’ E PERCHE’ NE SOFFRIAMO

La patogenesi (ogni tanto qualche parolone ce lo permettiamo anche noi), ossia la causa del dolore radicolare, è spiegata dal fatto che c’è una protrusione o un ernia di un disco intervertebrale (ossia del cuscinetto ammortizzatore che nostro signore ha sapientemente messo tra una vertebra e l’altra) sul canale midollare (il canale dove scorrono i nervi che irradiano la schiena e le gambe).

Il perchè questo accada, non è dato potersi sapere.

Generalmente un ernia esce come conseguenza di fattori traumatici o meccanici, sforzi troppo superiori alle nostre possibilità o, banalmente, a movimenti incongrui.

L’ernia rappresenta dunque una fuoriscita dall’anello fibroso che cotìntiene il nucleo polposo del disco, del nucleo stesso (scusate il gioco di parole), che meccanicamente comprime la radice nervosa, che quindi si deforma e determina una degenerazione del rivestimento mielico (ossia del rivestimento del nervo).

Inoltre, il prolungato effetto pressorio sulla radice induce un vero e proprio insulto ischemico (cioè al nervo viene a mancare sangue ed ossigeno), legato all’alterazione del microcircolo arterioso e soprattutto al blocco del ritorno venoso.

Questo provoca conseguente imbibizione edemigena della radice stessa che aumenta di volume (quanti paroloni: insomma, il nervo non riceve ossigeno, sigonfia “imbibizione” e nel contempo produce sostanze infiammatorie, algogene, che servirebbero per richiamare l’attenzione sul dolore stesso).

All’effetto compressivo della radice si associano sia una reazione infiammatoria cellulomediata che una non immuno-mediata, secondaria a fattori bioumorali locali.

Cioè il nostro corpo risponde all’inifiammazione che ha prodotto, attivando cellule che dovrebbero rimuoverla e che per farlo, però, alimentano l’infiammazione stessa, perchè non riesco a ridurne la causa che è l’ernia.

Ecco quindi spiegato il perchè si produce il dolore: questi fenomeni che ho appena descritto producono dolore, perchè le cellule interessate diffondo delle citochine, delle molecole che tentano di avvisare il corpo che c’è un problema tramite il dolore.

Ora che ti ho spiegato, abbastanza sommariamente, come e perchè si sviluppa l’ernia, dovrei anche dirti come e perchè devi trattarla per farla guarire.

I tanti approfondimenti che potrebbero essere utili e più tecnici li potrai trovare sul Report “Mal di schiena: tutto quello che c’è da sapere”, che potrai scaricare gratuitamente da qui.

Ti parlerò della Fisioterapia, andremo a vedere le pratiche Elettromedicali, quelle farmaceutiche e quelle chirurgiche, per poi passare alla vera innovazione della cura del mal di schiena, ossia l’Ozonoterapia.

Ma devi avere ancora un pò di pazienza, un discorso alla volta e arriveremo alla meta!

Dr. Lombardo

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